Bruxismo: nuove prospettive con la musicoterapia

Come molti di noi sperimentano quotidianamente, ascoltare musica (ma anche suonare uno strumento o cantare) può avere profondi effetti sul nostro sistema nervoso: aiuta a rilassarci, a concentrarci, a fare il pieno di energia o anche a svolgere alcuni esercizi fisici.
La musicoterapia
L’esperienza musicale può infatti avere influenza su numerosi ambiti e modificare così la nostra qualità di vita: dalle funzioni cognitive alle capacità motorie e coordinative, dallo sviluppo emozionale alle relazioni sociali.
Questo “potere” della musica è da decenni ampiamente studiato: esiste una disciplina codificata, chiamata Musicoterapia, che sfrutta gli effetti terapeutici della musica, applicandola a diversi tipi di pazienti: dalle donne in gravidanza ai malati terminali, dalle patologie psichiatriche alle riabilitazioni motorie (es. dopo ictus o in pazienti con Parkinson).
Che la musica e i suoni abbiano poteri incredibili è noto da millenni e la pratica dei mantra lo testimonia, affondando le sue radici nell’induismo e poi nel buddismo, con cui si è diffuso dall’India a tutta l’Asia, facendo parte poi della pratica yoga.
Mantra è una parola sanscrita derivata da due radici: man, che significa “mente” o “pensare”, e trai, che significa “proteggere”, “liberare da” o “strumento”; son dunque suoni che liberano la nostra mente, che vanno ripetuti con una determinata velocità ed intensità, quasi come una formula mistica.
In che modo la musica ci influenza?
A seconda del tipo di musica, e dunque del ritmo e dell’intensità delle vibrazioni di cui i suoni sono costituiti, possiamo avere un effetto rilassante piuttosto che stimolante o energizzante.
Tali vibrazioni possono influenzare l’asse ipotalamo-ipofisario e il sistema nervoso autonomo verso la produzione di adrenalina, che ci rende energici e scattanti, oppure di acetilcolina, che al contrario ci rilassa. Tra le tante funzioni che vengono controllate dal sistema nervoso autonomo ricordiamo il battito cardiaco, il movimento intestinale (peristalsi) e il tono muscolare, con azioni anche sul metabolismo.
Il piacere di ascoltare la giusta musica produce inoltre endorfine, le molecole del piacere, che migliorano l’umore e favoriscono il rilassamento.
Infine ascoltare brani musicali durante l’allenamento aiuterebbe a “tenere il ritmo”, aumentando la velocità degli esercizi, la resistenza allo sforzo e la coordinazione dei movimenti, migliorando così le performance sportive, tanto che ascoltare musica è proibito in numerose discipline agonistiche, in quanto classificato come doping.
Musica, bruxismo e stress
Il bruxismo è un’attività dei muscoli facciali, fisiologica in diverse circostanze, che se perpetrata per troppo tempo provoca tensione, fatica e dolore muscolare con ripercussioni anche sulle articolazioni temporo-mandibolari (ATM).
Il bruxismo, che può essere sia diurno che notturno, si pone quindi come il principale responsabile dei Disordini Temporo-Mandibolari (DTM), e pertanto la gestione del bruxismo è fondamentale per una efficace gestione dei sintomi di DTM.
La causa principale del bruxismo è un eccesso di stress cronico, che mantiene il nostro sistema nervoso autonomo adrenergico costantemente iperattivato, determinando un aumento della tensione muscolare, che in molti pazienti si concentra nella zona del viso e del collo.
Dunque per combattere il bruxismo è fondamentale imparare a gestire lo stress, ed è proprio qui che la musica potrebbe aiutarci con il suo potere di rilassamento.
Musicoterapia: nuove frontiere contro il bruxismo
Una recente ricerca dell’Università di Toronto, Canada, ha cercato di investigare come l’ascolto musicale guidato basato sulla meditazione e sulla modulazione dell’attenzione possa in qualche modo influire sull’attività dei muscoli masticatori e quindi sul bruxismo della veglia: i risultati sono interessanti.
E’ stata registrata l’attività muscolare del massetere (il principale muscolo della guancia) di 14 donne affette da DTM cronico con dolore muscolare e di 15 donne che non presentavano sintomi o dolori, sottoponendole all’ascolto di 15 minuti di diversi tipi di musica: rilassante, stressante e la musica preferita del partecipante. Tra una musica e l’altra c’erano intervalli controllo senza musica ma con rumori rosa, neutri.
Successivamente sono state effettuate analisi statistiche ed è stato confermato che, in entrambi i gruppi, la musica modula l’attività muscolare a riposo: quella rilassante e la preferita la diminuiscono, quella stressante la aumenta.
La differenza tra il gruppo di controllo, sano, e il gruppo di soggetti con DTM è emersa però soprattutto durante gli episodi di bruxismo inconsapevole.
L’intensità del bruxismo nel gruppo di controllo non ha infatti subito sostanziali modifiche tra i suoni neutri e la somministrazione dei tre tipi di musica. L’attività muscolare durante gli episodi di bruxismo nei pazienti con DTM è invece aumentata durante l’ascolto di musica stressante mentre è diminuita durante l’ascolto della musica rilassante o preferita.
Quindi l’ascolto della giusta musica può essere efficace per diminuire l’intensità degli episodi di bruxismo diurno, aprendo la strada a nuovi approcci terapeutici, economici e non invasivi, nella gestione del bruxismo.
Fonte
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