Il bruxismo al tempo del COVID-19

Purtroppo in questo 2020 il Covid-19 ci ha letteralmente stravolto la vita, costringendoci a faticosi cambiamenti di stili di vita e abbandonandoci ad una completa incertezza sul futuro.
Con tutto questo stress, più che giustificato, e le mille preoccupazioni derivanti da questa pandemia, sia sanitarie che socio-economiche, sembrerebbe che il bruxismo stia raggiungendo livelli forse mai raggiunti prima.
Nonostante questa sia per ora solo un’impressione, quindi basata su dati empirici e non convalidata da ricerche scientifiche, ha assunto tale rilievo da essere raccontata dal The New York Times, prestigiosa rivista americana. Qui la Dott.ssa Tammy Chen, dopo la riapertura dal primo lockdown, racconta un rilevante aumento delle fratture dentali, lesioni tipicamente correlate al bruxismo: sembra infatti che in sei settimane ne abbia viste più che in 6 anni di attività.
Recentemente anche il Corriere Salute (del 12/11/2020) ha dato spazio agli ultimi dati pubblicati dalla SIdP, la Società Italiana di Parodontologia, una delle più prestigiose società scientifiche odontoiatriche italiane: + 30% di richieste di bite, +36% di bruxismo riportato dai pazienti e +120% di fratture dentali rispetto al 2019.
Luca Landi, presidente SIdP, spiega all’agenzia ANSA “Dopo il lockdown abbiamo registrato un peggioramento delle condizioni orali e parodontali e la complicanza delle fratture dentali è fra quelle più frequentemente riscontrate. Il problema, oltre alla mancanza di visite di controllo e alla scarsa igiene orale, è riconducibile anche alla maggiore ansia determinata dal distanziamento sociale. Molte persone infatti tendono a somatizzare il disagio e lo stress a livello del cavo orale, con comportamenti come il bruxismo o il serramento dei denti che a lungo andare possono deteriorare la superficie dentale e causare fratture, dolore alla mascella, sensibilità dentale, emicrania e aumento della mobilità dei denti nei pazienti con parodontite più grave“.
A peggiorare queste condizioni, continua il presidente Landi, “si aggiunge lo stress da smart-working che può aumentare quando si estendono gli orari di lavoro e non ci sono più pause”.
Lo smart working ha inoltre costretto molte persone ad improvvisare postazioni di lavoro talvolta improbabili: sul tavolo da pranzo, sul divano o addirittura dal letto. Passare interminabili giornate lavorative in posizioni scomode affatica la muscolatura cervicale e dorsale, e questa tensione si traduce in un aumento del bruxismo e del serramento dentale, sia diurno che notturno.
Si riscontra anche un peggioramento della qualità del sonno con un aumento di incubi e insonnia.
Aggiungiamo che per il primo lockdown i bambini sono stati a casa con i genitori, i primi a fare la didattica a distanza, i secondi a cercare di fare smart working, ed ecco che la ricetta del bruxismo è completa, ahimé.
Anche io, nella mia attività lavorativa (che è puramente “gnatologica”) riscontro numerosi peggioramenti in pazienti ormai stabilizzati. Non solo, i peggioramenti, come ho già raccontato recentemente, li avverto soprattutto su me stessa come paziente: non ho mai avuto tanto bisogno del mio bite come in questi ultimi mesi!
In questo periodo matto sembra dunque ancora più importante conoscere il bruxismo, per poterlo gestire da casa al meglio possibile, limitandone i danni (tra cui ricordiamo fratture dentali, dolore muscolare e articolare, mal di testa, tensioni cervicali).
I consigli più semplici ma efficaci da seguire per limitare il bruxismo sono:
- utilizzare l’applicazione per smartphone “Brux App”, che ci aiuta a controllare il bruxismo diurno; in alternativa aiutarsi con dei post-it per ricordarsi di rilassare la mandibola;
- cercare di effettuare delle pause durante il lavoro, dove alzarci e fare qualche semplice esercizio di mobilizzazione di schiena, spalle e mandibola, per rilassare un poco la muscolatura;
- non eccedere con caffè o bevande energizzanti, evitando di superare le 3 dosi e consumandole al più tardi subito dopo pranzo, per non compromettere troppo la qualità del sonno;
- evitare di addormentarsi sul divano per poi, a metà notte, trascinarsi a letto: un sonno regolare in un letto comodo è fondamentale;
- compatibilmente con le disposizioni regionali, cercare di passare del tempo all’aria aperta e facendo esercizio fisico, equilibrando attività ad alta intensità, per scaricare lo stress in eccesso, ad esercizi di coordinazione e rilassamento per ritrovare una buona armonia.
- applicare cuscinetti o asciugamani caldi su guance o collo se irrigiditi o indolenziti: il caldo aumenterà il flusso sanguigno, favorendo il rilassamento;
- seguire una dieta equilibrata, ricca di verdure e cereali integrali, ricordandosi di masticare da entrambi i lati della bocca.
Non lasciamoci prendere dallo sconforto e proviamo a sfruttare questo periodo per prenderci cura di noi in modo più consapevole.
Fonte
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