L’importanza di prevenire il bruxismo fin dall’adolescenza

La rivista dell’Associazione dentistica americana ha recentemente pubblicato un lavoro dove viene messo in luce come un adolescente su sei ha segni clinici di disordini temporomandibolari come i problemi di bruxismo.
Quando si parla di disordini temporo-mandibolari si intendono dei disturbi che coinvolgono la muscolatura preposta alla funzione masticatoria, ossia l’articolazione temporomandibolare.
I sintomi
I sintomi prevalentemente associati a questi problemi sono generalmente dolore, sensibilità dei muscoli alla palpazione, restrizione all’apertura della bocca, movimenti mandibolari asimmetrici, rumori all’articolazione della mandibola, ma anche talvolta vertigini e capogiri, affaticamento della vista, intorpidimento o formicolio agli arti, mal di denti.
Le cause dei disordini temporo-mandibolari
Sono varie le possibili cause dei disordini temporo-mandibolare e spaziano da cause anatomiche, a traumi fino anche a cause psicologiche o abitudini funzionali non corrette come problemi di respirazione o bruxismo.
Basti dire che nel 2013 un’altra revisione della letteratura aveva riportato una prevalenza di Dtm ( disordine temporo-mandibolare ) variabile tra il 16 e il 68%; tuttavia in quel caso gli autori avevano preso in considerazione soltanto segni e sintomi ai muscoli masticatori senza includere i disturbi intrarticolari, generalmente definiti come problemi meccanici dovuti al malposizionamento del disco articolare e alle interferenze che vi si associano.
Prevenire fin dall’infanzia di disturbi temporo-mandibolari
Il lavoro di revisione scientifica ha visto coinvolto un team internazionale guidato dal brasiliano prof. Cristhiani Giane da Silva. Poichè attualmente i criteri di valutazione dei disturbi temporo mandibolari sono vari i ricercatori hanno deciso di utilizzare criteri rigidi, per esempio i ricercatori hanno considerato solo lavori che hanno visto coinvolti alti numeri di pazienti, numeri sufficienti per garantire una solida validità statistica.
Da questi dati è emersa l’incidenza del 16% di disturbi temporo mandibolari in ragazzi con meno di 18 anni.
“Queste informazioni – scrivono gli autori– sono importanti per gli odontoiatri, affinché si impegnino nel formulare una diagnosi precoce e avviare un trattamento appropriato; è infatti dimostrato che in molti bambini con disturbo temporo-mandibolare si producono adattamenti fisiologici durante lo sviluppo craniofacciale e, se la diagnosi arriva troppo tardi, possono prodursi danni irreversibili, come la distruzione delle strutture intracapsulari dell’articolazione, uno sviluppo anomalo dell’area e condizioni dolorose”.
Fonte:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=26552334
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