La simmetria del movimento durante la corsa è importante per la velocità?

Secondo i dati recentemente presentati dai ricercatori della Southern Methodist University di Dallas il campione del mondo di corsa Usain Bolt potrebbe avere una andatura di corsa asimmetrica.
Grazie ad un nuovo metodo di studio della meccanica del movimento chiamato “modello due-masse”, sviluppato dai ricercatori dello SMU Locomotor Lab, è emerso che, anche se non visibile a occhio nudo, esiste una potenziale asimmetria nella corsa dell’uomo più veloce al mondo Usain Bolt.
Tenendo conto che generalmente gli esperti considerano l’asimmetria un fattore che compromette le prestazioni rallentando i corridori, l’esistenza di un’inaspettata e potenzialmente significativa asimmetria nell’uomo più veloce del mondo potrebbe dare agli scienziati le basi per comprendere il meccanismo per ottenere una massima velocità di corsa.
Il metodo
L’interessante possibilità di una asimmetria di Bolt è emersa dopo che i ricercatori dell’SMU hanno deciso di valutare il suo metodo di appoggio al terreno, considerando la quantità di forza e la velocità con cui il piede impatta sul terreno. A tale scopo, hanno misurato “l’impulso” di ogni piede.
L’impulso è una combinazione dell’insieme di forze applicate al terreno moltiplicate per il tempo in cui il piede è a contatto con il terreno.
“Il modo in cui Bolt compie gli impulsi sembra variare da gamba a gamba” riferisce Udofa, ricercatore dello SMU. “Sia il tempo che il grado di forza applicata si differenziano tra le gambe nei passi analizzati finora.”
Il metodo del modello a due masse fornisce uno strumento che consente di valutare le forze di reazione a terra senza misure le forze dirette, che non sono richieste.
Ci sono nuove strade per la ricerca che il modello rende ora possibili, come l’indagine sull’importanza della simmetria nelle gare di velocità. Il modello a due masse può facilitare l’acquisizione di dati al di fuori dei laboratori per aiutarci a risolvere questi tipi di questioni.”
«Le nostre osservazioni sollevano un’importante questione medica: la mancanza di simmetria rappresenta un’ottimizzazione nella meccanica della corsa che rende Bolt il più veloce sprinter mai esistito? O esiste per ragioni ancora da identificare?» Udona, membro del team di ricerca.
Fonti:
http://jeb.biologists.org/content/220/2/247
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