Spazi Blu: il potere di guarigione dell’Acqua

Facciamo un semplice esercizio di meditazione: proviamo ad immaginare un luogo rilassante, dove la nostra anima e il nostro corpo possano riposarsi e rigenerarsi…
Forse il titolo dell’articolo vi avrà condizionato, ma quanti di noi associano luoghi “blu” (mare, lago o fiume) a momenti felici e spensierati? Un’assolata spiaggia, un lago incastonato tra i monti o un fiume tranquillo. Probabilmente siamo in molti…
Da migliaia di anni all’acqua viene associato un forte potere di purificazione spirituale (pensiamo anche solo al battesimo) e il ritmico frangersi delle onde o il placido scorrere delle acque di un fiume hanno un potere ipnotico e rilassante. L’orizzonte si apre davanti a noi e i pensieri fluiscono senza limitazioni e di abbracciando una sorta di senso di infinito.
Oggi oltre 200 milioni di persone in Europa vivono vicino all’acqua e, durante l’estate, numerose località diventano mete di villeggiatura estremamente popolari e affollate.
In questi luoghi sono moltissime le attività sportive all’aperto che si possono fare: nuotare, andare in canoa, fare surf, windsurf, kitesurf, wakeboard, immersioni subacquee e molto altro ancora.
Ma non solo, grazie al clima spesso mite è possibile stare all’aria aperta anche nella stagione più fredda, anche solo camminando o andando in bicicletta e, in generale, godere di una maggiore esposizione ai raggi solari (con un effetto positivo sull’umore e un migliore assorbimento della Vitamina D).
Il progetto di ricerca BlueHealth
Che stare vicino all’acqua faccia bene forse più di ogni altra condizione ce lo conferma anche BlueHealth, esteso progetto di ricerca che coinvolge 18 paesi europei tra cui l’Italia, che si occupa proprio di chiarire in che modo gli spazi blu possono favorire il benessere e la salute.
Grazie all’uso degli smartphone, in momenti random è stato chiesto a 20.000 partecipanti (tantissimi!) il loro grado di felicità in quel preciso momento e in che tipo di ambiente fossero. I dati sono stati successivamente analizzati.
Il risultato è, ovviamente, che le zone marine o costiere sono, di gran lunga, i luoghi dove le persone si sentono maggiormente felici, circa 6 volte tanto che in un ambiente urbano continuo (“conurbazione”, in pratica una distesa ininterrotta di città ed ambienti urbani fusi tra loro, un po’ come gli hinterland in pianura delle grandi metropoli).
I ricercatori hanno paragonato questa differenza a “quella che passa tra l’andare ad una mostra e fare i lavori domestici”… uguale, no?
Il Dr Mattew White, responsabile del progetto BlueHealth e senior lecturer dell’Università di Exeter, ci spiega che passare tempo in un ambiente acquatico migliora l’umore e riduce stress e umore negativo, ancor più degli spazi verdi. L’acqua aiuta la salute mentale non solo di chi ci vive vicino ma anche di chi la può godere anche solo qualche ora alla settimana o vista dalla finestra.
Stress, bruxismo e terapia “naturale”
Dunque, se l’acqua ha un comprovato effetto rilassante e migliorativo sull’umore, è lecito supporre che possa avere effetti benefici anche sul bruxismo che, come ormai ben sappiamo, vede nello stress il suo fattore causale principale.
Al momento non esistono ancora ricerche che correlino il bruxismo al tempo che viene passato all’aria aperta immersi nella natura ma oggi ci si concentra sempre più sulle terapie che modifichino i comportamenti errati dei pazienti e che invece ne migliorino gli stili di vita e la “terapia naturale” va sicuramente in questa direzione.
Non è impossibile dunque che un domani, speriamo neanche troppo lontano, il medico possa fare una “green prescription” o una “blue prescription”, come le chiamano gli inglesi, ossia una prescrizione medica dove si richiede al paziente di passare del tempo a contatto con la Natura, in spazi verdi o blu.
E a voi, piacerebbe che vi venisse prescritto?
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