Stress, tensione emotiva e problemi di bruxismo

L’eziologia del bruxismo ha una natura multifattoriale. Gli studi hanno diviso le cause in due macrogruppi:
- fattori centrali: distinti in fattori psicologici e patofisiologici
- fattori periferici: in questa categoria rientrano i fattori morfologici.
Lo studio di Lobbezoo è arrivato alla conclusione che il bruxismo sembra essere regolato principalmente da fattori centrali e non periferici.
I fattori psicologici e cause neurologiche
Le principali cause psicologiche analizzate in relazione al bruxismo sono la personalità, l’ansia e stress.
Lo stress
Secondo alcuni autori, lo stress rappresenta un aumento di energia che deve assolutamente essere rilasciato.
Il rilascio dello stress dal nostro organismo può avvenire in due modi:
- esterno: avviene tramite urla, imprecazioni scatti di ira, e paradossalmente, è il più sano;
- interno: si possono manifestare ulcere gastriche, disturbi cardiaci, asma, mal di testa e anche attività muscolari parafunzionali come il bruxismo, quest’ultimo è di gran lunga il più comune.
Dal punto di vista psicoanalitico l’attività parafunzionale rappresenta una regressione alla fase orale dello sviluppo, nella quale la bocca viene usata per sfogare la frustrazione, lo stress e la rabbia.
A livello neurofisiologico possiamo schematizzare come lo stato emozionale dell’individuo sia controllato dall’ipotalamo, dal sistema reticolare e soprattutto dal sistema limbico. L’influenza di questi centri si effettua tramite l’attivazione delle fibre fuso-motorie, che determinano la contrazione delle fibre muscolari intrafusali. I fusi vengono così sensibilizzati a tal punto che i muscoli possono venir contratti di riflesso in seguito a qualsiasi minimo allungamento muscolare. Si determina così una iperattività muscolare che, nei casi di particolare tensione emotiva, può portare al digrignamento o serramento dei denti, anche in assenza di qualsiasi tipo di interferenza occlusale.
C’è una differenza tra le interferenze occlusali e lo stato emotivo: le prime influenzano le attività parafunzionali solo da sveglio, le seconde anche durante il sonno.
La personalità
Per quanto riguarda la personalità, i bruxisti presentano maggiori livelli di ostilità, depressione e sensibilità allo stress, sono diversi e numerosi gli studi che lo confermano.
Ricerca e risultati
Lo studio di Molina e dos Santos ha coinvolto un gruppo di 110 pazienti con comportamenti bruxisti (suddivisi in 3 macrogruppi: 30 bruxisti miti, 40 moderati e 40 gravi) confrontati con un gruppo di 40 non bruxisti (o di controllo), con l’obiettivo di testare l’ipotesi che ci sono differenze significative tra questi gruppi per quanto riguarda l’ostilità, in particolar modo verificare che il bruxista avesse una personalità più ostile.
I risultati hanno indicato che esistono differenze statisticamente significative del livello di ostilità tra il gruppo moderato e grave di bruxisti e il gruppo di controllo.
Inoltre i bruxisti sono stati classificati in due gruppi:
- uno che presenta una depressione minima a lieve
- l’altro che presenta depressione moderata a grave.
Il gruppo che presenta depressione moderata e grave ha dimostrato un livello di ostilità maggiore. Questi risultati suggeriscono che in questi sottogruppi di bruxisti l’aumento della depressione corrisponde ad una maggiore ostilità e fornisce sostegno alle indagini precedenti che indicano che esiste una relazione tra ostilità e bruxismo moderato e grave.
Ricerca e risultati
Un altro studio, questa volta italiano, ha coinvolto 85 partecipanti (34 bruxisti e 51 non) reclutati dalla sezione Odontostomatologia, dell’Università di Pisa, ai quali sono stati somministrati due questionari autenticati per valutare gli spettri dell’umore (MOODS-SR-) e panico-agorapobico (PAS-SR). Sono state inoltre registrate numerose variabili occlusali (modo di masticare, di mordere, come le arcate dentali entrano in contatto tra loro, e così via).
Anche in questo caso i risultati sono chiari: può essere confermato che alcuni tratti psichici sono presenti nei bruxisti, mentre i fattori occlusali non sono parametri utili.
Sono infatti emerse differenze significative tra bruxisti e non per la presenza di depressione, sintomi maniacali, la sensibilità allo stress, aspettativa ansiosa e sintomi di sensibilità alla rassicurazione.
In particolare, i sintomi di spettri dell‘umore e di panico sembrano differenziare i bruxisti uomini dal gruppo di controllo, mentre nelle femmine sono emerse forti differenze per i sintomi di sensibilità allo stress .
Sintomi fisici
Lo stress della vita quotidiana può portare il nostro corpo a reagire inconsapevolmente : stringere i denti o serrare i denti è la reazione più comune.
Si può pensare di soffrire di bruxismo diurno/notturno soprattutto quando rileviamo alcuni campanelli d’allarme come:
- Usura dello smalto dei denti
- ipersensibilità al caldo/freddo
- gengive infiammate
- parodontite
- dolori al collo e all’articolazione masticatoria
Inoltre potrebbe esserci un legame tra bruxismo e cervicale: diversi studi hanno dimostrato che il funzionamento della muscolatura masticatoria è influenzato ed associato al lavoro di alcuni muscoli del collo (e viceversa). Potremmo quindi riassumere che c’è un legame bio-meccanico tra la mandibola e il collo.
Per approfondireclicca quì
Fonti:
Hostility in TMD/bruxism patients and controls: a clinical comparison study and preliminary results.
Prevalence of bruxism in patients with different research diagnostic criteria for temporomandibular disorders (RDC/TMD) diagnoses.
Bruxism is mainly regulated centrally, not peripherally.
Bruxismo: its multiple causes and its effects on dental implants – an updates review
Psychological implications in temporomandibular pain and dysfunction.
Psychic and occlusal factors in bruxers
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