Il termine bruxismo definisce l’attività dei muscoli masticatori che porta al digrignamento o al serramento dei denti o della mandibola di giorno o durante il sonno, soprattutto durante periodi di intenso stress.
Possiamo considerare il bruxismo come una sorta di termometro dell’attività del nostro sistema nervoso centrale: più siamo tranquilli e rilassati e meno esso apparirà, più siamo ansiosi, stressati o sotto pressione e più questo si presenterà, interferendo con la nostra vita.
Il bruxismo è assolutamente normale durante sforzi o durante momenti di intensa concentrazione: serrare i denti durante il giorno, per qualche minuto, è dunque normale. Digrignando i denti o serrando la mascella troppo a lungo si determina un affaticamento della muscolatura masticatoria e dell’articolazione temporo-mandibolare, oltre a diverse conseguenze sulle due arcate dentarie.
Le conseguenze del bruxismo sulla salute variano quindi in base all’intensità, alla frequenza e alla persistenza di questa attività, ma non devono essere mai sottovalutate, perché possono portare a numerose problematiche talvolta difficili da riconoscere e identificare correttamente. Queste sono rappresentate principalmente dai Disordini Temporo-Mandibolari (DTM o TMD- Temporo-Mandibular Disorder in inglese), un insieme di disturbi che colpiscono principalmente la muscolatura masticatoria e l’articolazione temporo-mandibolare.
Sintomi del bruxismo
Sintomi del Bruxismo: prima di tutto si può bruxare sia di notte (bruxismo notturno) che di giorno (bruxismo diurno). Nel primo caso i disturbi compaiono soprattutto al risveglio, nel secondo invece insorgono durante la giornata, solitamente nel pomeriggio, quando la stanchezza inizia a farsi sentire.
Bruxismo sintomi più frequenti:
- sensazione di pesantezza, tensione o anche dolore alle guance e alla mandibola
- mal di testa soprattutto alle tempie o alla fronte, o il classico “cerchio” alla testa che parte dalla nuca e avvolge tutto il cranio
- rumori all’articolazione temporo-mandibolare che si accentuano al risveglio o in momenti di concentrazione o tensione, fino a veri e propri blocchi della mandibola, talvolta molto dolorosi, che portano alla diminuzione dell’apertura della bocca
- dolore all’orecchio (o davanti all’orecchio) che spesso si accentua masticando o aprendo la bocca
- rigidità cervicale, tensione alle spalle, cervicalgia
- sensazione di sonno non riposante, disturbi del sonno
- denti usurati e consumati, retrazione gengivale, frequenti fratture dentali
- acufeni, sensazione di orecchio ovattato
- sensazione di sbandamento o vertigini (prima escludere cause neurologiche o fisiatriche)
Russi? Attenzione perché nel tuo caso il bruxismo potrebbe essere un campanello d’allarme: potresti soffrire della Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS)! Approfondisci insieme al tuo medico questo importante problema di salute che può causare ipertensione, infarti, ictus, incidenti stradali e problemi metabolici e ormonali (ipercolesteorlemia, diabete, obesità, disfunzione erettile etc.).
Le cause del Bruxismo
Come anticipato, è normale serrare i denti o irrigidire la mandibola in certi momenti della giornata, come ad esempio durante:
- uno sforzo fisico
- un’intensa attività sportiva
- un’attività che richieda intensa concentrazione (lavoro al computer, lavori di precisione)
- momenti di rabbia o di fretta
- esposizione prolungata al freddo
Il problema insorge quando il bruxismo si presenta con troppa frequenza, causando i sintomi che abbiamo visto poco sopra. Questo accade soprattutto nelle donne, in quando presentano più frequentemente articolazioni lasse e muscoli deboli.
Inoltre alcune persone, per la loro personalità, sono più soggette al bruxismo, in quando presentano un’eccessiva attività del sistema nervoso centrale. Possiamo dividerle in:
- persone soggette a prolungati periodi di intenso stress, tensione emotiva, preoccupazioni
- individui con personalità ansiosa
- persone che vivono uno stato di frustrazione o repressione
- persone altamente sensibili o emotivamente ipersensibili
- individui con personalità aggressiva, competitiva o iperattiva
- individui affetti da disturbo ossessivo-compulsivo o altri disturbi psichiatrici
- individui affetti da patologie del sistema nervoso come il Morbo di Parkinson
Sostanze che stimolano o aumentano il bruxismo:
- uso di droghe o sostanze psicotrope
- consumo eccessivo di alcool, caffeina e nicotina
- uso di farmaci antidepressivi triciclici (SSRI, inibitori della serotonina)
E la malocclusione?
Anni di ricerche scientifiche hanno ampiamente dimostrato che la “malocclusione“, un’erronea chiusura delle arcate dentarie, NON causa il bruxismo.
È possibile ipotizzare però che l’occlusione determini come e quanto una bocca lavora (e dunque si stanca) durante il bruxismo. Una bocca equilibrata potrebbe quindi sopportare meglio la fatica del bruxismo e sviluppare più tardi i sintomi, una bocca asimmetrica, sbilanciata o molto rimaneggiata potrebbe essere più soggetta ad affaticamento muscolare e articolare e quindi potrebbe sviluppare più facilmente i sintomi, ma si tratta solo di una ipotesi.
Quando la mia bocca potrebbe essere più “a rischio” affaticamento?
- denti mancanti, soprattutto molari
- sensazione di appoggiare i denti in modo non stabile
- sensazione di appoggiare i denti anteriori prima dei denti posteriori
- sensazione di appoggio sbilanciato tra i denti del lato sinistro e i denti del lato destro
- sensazione di scivolamento mandibolare durante l’appoggio dentale
- morso profondo (denti anteriori superiori che coprono molto i denti inferiori)
- morso aperto (spazio tra i denti anteriori superiori e inferiori)
- morso inverso (denti superiori che chiudono più internamente dei denti inferiori)
- presenza di numerosi rimaneggiamenti ai denti (otturazioni, capsule o impianti)
NB: non necessariamente queste situazioni comportano sintomi o problemi! Il problema sta nel bruxismo eccessivo e non nella “malocclusione”.
Tipologie di Bruxismo
Definiamo il bruxismo come un’attività dei muscoli masticatori e può quindi presentarsi in numerose forme. Imparare a riconoscerle è molto importante, vediamole insieme:
Digrignamento dentale
È l’atto, principalmente notturno, di strusciare o sfregare i denti tra loro. Può presentarsi in due diverse direzioni: o verso l’avanti, sui denti anteriori, o lateralmente, sui denti posteriori.
Può essere associato a importanti problemi dei sonno, che non vanno trascurati.
Può causare importanti usure dentali, alterando il profilo della linea del sorriso, può scheggiare i denti o anche fratturarli. Durante il sonno infatti viene meno la nostra capacità di controllo ed è possibile sviluppare forze molto intense, che da svegli quantomeno desterebbero la nostra attenzione.
Serramento dentale
È l’atto di stringere i denti delle due arcate tra loro, sia nella chiusura dentale abituale che in posizioni più innaturali, come ad esempio in appoggio sui denti anteriori. Questa attività è estremamente faticosa per l’articolazione temporo-mandibolare (che può sviluppare rumori mandibolari come una sorta di “click”, fino a veri e propri scrosci, tipici dell’artrosi) e per i muscoli masticatori, facciali e anche cervicali. Questo può portare a mal di testa, tensioni cervicali e dolori al viso.
Il serramento dentale può essere sia notturno che diurno e può causare molti danni anche a denti o gengive, come l’infiammazione e la retrazione gengivale.
Contatto dentale
Anche stare con i denti in leggero contatto tra loro è faticoso, soprattutto se mantenuto, sovrappensiero, per molte ore durante la giornata. Uno sforzo, seppur ridotto, se mantenuto nel tempo può portare alla riduzione della micro-circolazione sanguigna. La diminuzione dell’apporto di ossigeno favorisce la produzione di acido lattico e altre molecole infiammatorie, responsabili della sensazione di pesantezza e stanchezza al viso e alla testa.
Serramento mandibolare
È la condizione di bruxismo più subdola e più difficile da identificare, seppur molto diffusa durante il giorno e dannosa. Si tratta dell’irrigidimento dei muscoli facciali NON accompagnato da contatto dentale. Ed è proprio questa peculiarità che inganna: se non ho i denti a contatto possibile che stia bruxando? In realtà questa è una delle condizioni più faticose in quando attiva tutti i muscoli facciali: sia quelli della chiusura mandibolare (potenti, situati su guance e tempie), sia quelli dell’apertura (piccoli e deboli, attaccati alla stessa articolazione temporo-mandibolare), sia sugli stabilizzatori “orizzontali” rappresentati dai muscoli di lingua e gola. Potremmo quasi dire che la protagonista del serramento mandibolare è proprio la lingua: la sua spinta può infatti provocare spostamento dei denti incisivi, affaticamento e irrigidimento dei muscoli del collo e difficoltà in deglutizione.
Altre condizioni
Mordersi le guance, le labbra o la lingua, mordicchiare matite o penne e masticare chewing gum a lungo rappresentano comunque forme di attività dei muscoli masticatori e possono considerarsi una forma d bruxismo, seppure un po’ anomala. Imparare a controllare anche questi comportamenti è molto importante per non affaticare troppo i muscoli masticatori e l’articolazione temporo-mandibolare.